13 luglio 2007
Messa tridentina: la Federazione "Una Voce" commenta il motu proprio "Summorum Pontificum"
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Dichiarazione del Presidente della Federazione “Una Voce” sul “Summorum Pontificum”
Il documento sarà una “fonte di rinnovamento nella vita spirituale della Chiesa”
DELFT, venerdì, 13 luglio 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo la dichiarazione di Jack P. Oostveen, Presidente della Federazione Internazionale “Una Voce” (FIUV), a commento del Motu proprio Summorum Pontificum sull’uso della Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970.
La FIUV raccoglie una trentina di associazioni nazionali che si richiamano al mantenimento della liturgia tradizionale della Chiesa, celebrata col Messale romano secondo l’edizione tipica del 1962.
Con grande gioia e senso di profonda gratitudine, la Federazione Internazionale Una Voce accoglie il Motu Proprio Summorum Pontificum di Sua Santità Benedetto XVI. Per molti mesi abbiamo atteso con pazienza nella preghiera. Durante questo lungo periodo di attesa, il presidente, il segretario e il tesoriere della Federazione Internazionale hanno avuto numerosi incontri a Roma con funzionari della curia, e siamo stati consigliati pregare sempre per il Santo Padre, per l'uscita del Motu proprio e affinché esso possa essere un bene per tutta la Chiesa. Abbiamo avuto il privilegio di incontrare il Santo Padre il 13 giugno 2007, ed egli ci ha assicurati personalmente che il Motu proprio sarebbe stato pubblicato "presto, prima dell'estate". La nostra pazienza è stata ricompensata, e la Chiesa ha ricevuto un grande dono dal successore di Pietro.
Nella sua lettera apostolica Summorum Pontificum e nella lettera accompagnatoria ai suoi fratelli vescovi, il Santo Padre non solo ha liberalizzato l'uso del rito romano tradizionale, ma impartisce alla Chiesa alcune importanti lezioni. Con grande coraggio ha dichiarato quello che molti costituiti in autorità (comprese le gerarchie) conoscevano da molti anni: il Messale del 1962 non è mai stato abrogato e, di conseguenza, è sempre stato in vigore.
Questa dichiarazione, considerando che essa è coperta dalla piena l'autorità del Sommo Pontefice, mette fine al dibattito che si è aperto nel 1970. Ora noi tutti possiamo procedere in modo molto più costruttivo per il bene della Chiesa Universale. Con grande chiarezza, inoltre, Santo Padre ha definito la posizione del Messale di Giovanni XXIII e di quello di Paolo VI. Dichiarando questi due messali rispettivamente la forma ordinaria e quella straordinaria dello stesso rito romano, è pervenuto a una soluzione che può essere abbracciata, con la dovuta carità, da tutti i membri della Chiesa - vescovi, sacerdoti e laici -, e ha espresso la speranza che queste "due forme dell'uso del rito romano possano arricchirsi a vicenda".
Papa Benedetto ha dichiarato che la ragione che ha motivato la sua decisione di pubblicare questo Motu proprio doveva venire "a una riconciliazione interna nel seno della Chiesa". Nei momenti critici nella storia della Chiesa, quando le divisioni hanno lacerato il corpo di Cristo, egli ammette che "non è stato fatto il sufficiente da parte dei responsabili della Chiesa per conservare o conquistare la riconciliazione e l'unità". La Federazione Internazionale Una Voce è profondamente riconoscente al Santo Padre per il suo coraggio e la sua saggezza, e farà il possibile per aiutarlo nel suo desiderio della "la riconciliazione e l'unità". La Federazione è convinta che questo documento e la liberalizzazione del rito romano tradizionale saranno una fonte di rinnovamento nella vita spirituale della Chiesa. Pertanto chiediamo a tutti i fedeli di accettare il documento come segno di riconciliazione e come importante passo avanti verso la pace liturgica. Chiediamo inoltre a tutte le nostre associazioni membri di offrire al Santo Padre, ai vescovi diocesani, ai sacerdoti e ai fedeli tutto l'aiuto possibile per realizzare gli obiettivi del Motu proprio.
Rinnovando le nostre espressioni della più profonda devozione per l'augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo in terra, e implorando il favore dell'Apostolica Benedizione per la nostra Federazione, ci professiamo figli obbedienti della Sua Santità, e lo assicuriamo della nostra lealtà, amore e preghiera.
J. P. Oostveen, Presidente della Federazione Internazionale Una Voce
Delft, Paesi Bassi 9 luglio 2007
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1 commento:
bene almeno delle parole non barricadere!!! e sagge...
ma vedremo se troveranno applicazione sul loro sito e nei rapporti con i preti e i vescovi...
francesco
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