9 dicembre 2007
Angela Ambrogetti commenta per "Korazym" l'omaggio del Santo Padre alla Madonna Immacolata
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L’omaggio del papa all’Immacolata: ''Maria ci esorta a costruire un mondo più giusto''
di Angela Ambrogetti
In collegamento televisivo con Lourdes dove si sono aperte le celebrazioni del 150 anni delle apparizioni, il papa ha pregato Maria con le parole della sua ultima enciclica “ Spe Salvi”: brilla su di noi e guidaci nelle vicende di ogni giorno.
ROMA - Un po’ di pioggia non ha fermato romani e non che hanno accompagnato l’omaggio del papa all’Immacolata. Il percorso tra il Vaticano e Piazza di Spagna, Benedetto XVI lo ha affrontato sulla macchina usata in genere per l'udienza del mercoledì con una nuova copertura anti pioggia, che permette la visione ai fedeli e più protezione al papa. Moltissimi i fedeli assiepati lungo la strada. Nel 150mo anniversario delle apparizioni a Lourdes il papa ha pregato in collegamento televisivo con il santuario di Massabielle e di Lione. Lungo la strada anche una breve sosta davanti alla chiesa della Santissima Trinità. Lo attendono i commercianti di via Condotti e, ai piedi della colonna che sostiene la statua dell’Immacolata, i malati, i bambini e il coro che ha accompagnato la preghiera. Il sindaco di Roma Walter Veltroni e il vicario del papa per la diocesi, il cardinale Camillo Ruini, hanno salutato il papa accompagnato dai segretari personali, monsignor Georg Gaenswein e il maltese mons Alfred Xuereb che ha recentemente sostituito don Mietek divenuto vescovo adiutore di Leopoli.
In mozzetta di velluto rosso, bordata di pelliccia bianca e la stola dorata, il papa ha introdotto con la preghiera il canto delle litanie, a cui sono seguite la lettura delle parole di San Paolo e la riflessione del pontefice. "Un appuntamento divenuto ormai tradizionale, un gesto di fede e di devozione, un impegno di fedeltà verso Colei che, ci assicura il suo aiuto e la sua materna protezione", ha ricordato il papa, ma anche "l’opportunità di sentirsi, un’unica famiglia che si raccoglie attorno ad una Madre che ha condiviso le quotidiane fatiche di ogni donna e mamma di famiglia".
Madre singolare certo che ha seguito la vita di Gesù e cui siamo stati affidati. “Questa nostra celeste Madre non ci invita forse a fuggire il male e a compiere il bene seguendo docilmente la legge divina iscritta nel cuore di ogni cristiano? Lei, che ha conservata la speranza pur nel sommo della prova, non ci chiede forse di non perderci d’animo quando la sofferenza e la morte bussano alla porta delle nostre case? Non ci chiede di guardare fiduciosi al nostro futuro? Non ci esorta la Vergine Immacolata ad essere fratelli gli uni degli altri, tutti accomunati dall’impegno di costruire insieme un mondo più giusto, solidale e pacifico? Sì, cari amici! Ancora una volta, in questo giorno solenne, la Chiesa addita al mondo Maria come segno di sicura speranza e di definitiva vittoria del bene sul male. Colei che invochiamo "piena di grazia" ci ricorda che siamo tutti fratelli e che Dio è il nostro Creatore e il nostro Padre. Senza di Lui, o ancor peggio contro di Lui, noi uomini non potremo mai trovare la strada che conduce all’amore, non potremo mai sconfiggere il potere dell’odio e della violenza, non potremo mai costruire una stabile pace”.
Poi, ancora un riferimento alla "Spe Salvi": “Se la vita è un cammino, e questo cammino si fa spesso buio, duro e faticoso, quale stella potrà illuminarlo? Nella mia Enciclica "Spe salvi", resa pubblica all’inizio dell’Avvento, ho scritto che la Chiesa guarda a Maria e la invoca come "stella della speranza". Nel nostro comune viaggio sul mare della storia abbiamo bisogno di "luci di speranza", di persone cioè che traggono luce da Cristo "ed offrono così orientamento per la nostra traversata. E chi meglio di Maria può essere per noi "Stella di speranza"? Lei, con il suo "sì", con l’offerta generosa della libertà ricevuta dal Creatore, ha consentito alla speranza dei millenni di diventare realtà, di entrare in questo mondo e nella sua storia. Per mezzo suo Dio si è fatto carne, è divenuto uno di noi, ha piantato la sua tenda in mezzo a noi”.
In francese, il papa ha salutato i fedeli riuniti a Lourdes. Per il papa, i santuari devono sviluppare la vocazione di preghiera e perdono. Un grande cesto di rose bianche, dopo essere stato benedetto, è stato deposto ai piedi della colonna. Mentre il coro intonava il Tota Pulchra, il papa ha salutato i membri della Pontificia Accademia Mariana, il segretario generale del Vicariato Mons. Parmeggiani, e le autorità civili, oltre al sindaco, i presidenti di Provincia e Regione, Gasbarra e Marrazzo con le famiglie. Infine il saluto ai malati e il ritorno in Vaticano in vettura panoramica per salutare la città e ammirare il tramonto romano.
La foto: il papa in piazza di Spagna (Reuters)
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