16 ottobre 2008

Ieri al Sinodo gli interventi dei cardinali Ouellet e Zen: «In Cina spaventoso declino dei valori sacri della vita» (Mazza)


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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

IL MONDO IN VATICANO

Ieri al Sinodo gli interventi dei cardinali Ouellet e Zen: «In Cina spaventoso declino dei valori sacri della vita»

«Sulla Bibbia far crescere il dialogo con gli ebrei»

DA ROMA SALVATORE MAZZA

La «Relazione dopo la discussione », che ha occupato la diciassettesima Congregazione generale del Sinodo dei vescovi, ha di fatto chiuso la prima parte di questa XII Assemblea, dedicata alla Parola di Dio. In essa il relatore generale, il cardinale canadese Marc Ouellet, arcivescovo di Quebec, ha sintetizzando i vari interventi succedutisi nelle prime giornate, così da offrire alcune linee di orientamento per la discussione nei Circoli minori, le cui relazioni conclusive saranno presentate all’assemblea domani mattina, mentre le «Proposizioni» – ossia le proposte – verranno consegnate domani sera alla segreteria La Relazione dopo la discussione – che sarà presentata integralmente questa mattina alla stampa – è suddivisa in tre parti: la prima si intitola «Dio parla ed ascolta», la seconda «Parola di Dio, Sacra Scrittura, Tradizione», e l’ultima «Parola di Dio, missione e dialogo». Tra le altre cose, Ouellet ha rilevato le ripetute sottolineature da parte dei Padri sinodali circa la necessità che il dialogo tra cristiani ed ebrei si intensifichi a tutti i livelli e non solo tra gli specialisti, attraverso la diffusione di una lettura delle Sacre scritture che tenga conto della tradizione giudaica. «Questo – ha detto tra l’altro – implica dei comportamenti concreti: parlare sempre degli ebrei al presente, considerare la loro sopravvivenza un fatto spirituale, accogliere la portata universale del giudaismo, evitare ogni 'teologia della sostituzione' ». Ieri mattina, intervenendo nella 16ª Congregazione generale, l’ultima dedicata agli interventi sulla relazione generale, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha sottolineato come sia «necessario e urgente » «tenere unita la Scrittura, la Tradizione e il Magistero, perché il credente possa comprendere meglio le grandi questioni del nascere e del morire, della famiglia e della libertà, dell’amore e della legge naturale, dell’eutanasia, della fecondazione... e le sappia presentare anche ai non credenti, per i quali la Bibbia vale solo per la forza degli argomenti ». Quando la Chiesa parla di questi temi, ha detto tra l’altro il porporato, non fa ingerenza, non va fuori della sua missione evangelizzatrice, ma è dentro alla sua missione. Nello stesso tempo serve le culture e le società perché possano diventare più umane». E, ha spiegato, «esattamente questo lo spirito e lo scopo del 'Progetto culturale' che la Cei porta avanti dal 1995».
Nella stessa sessione è intervenuto anche il il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo di Hong Kong, il quale ha osservato che scandali come quelli del latte inquinato avvengono, in Cina, per «lo spaventoso declino dei valori sacri della vita», che non sono solo cristiani, ma «anche della dottrina tradizionale confuciana». A Hong Kong, ha spiegato Zen, «conviviamo insieme alle sei religioni principali per conservare la preziosa eredità di saggezza cinese» e «la Chiesa ha sempre trovato una buona alleata nella dottrina confuciana».

© Copyright Avvenire, 16 ottobre 2008

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