2 settembre 2007
Aldo Grasso (Corriere): il più giovane a Loreto? Il più informale? Il più sbarazzino? Il Papa!
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Aldo Grasso
Gli incontri del Papa con i giovani sono sempre un evento mediatico, vista l'inevitabile presenza delle telecamere.
Anche il raduno di Loreto, dove il Santo Padre è stato accolto da 400 mila ragazzi, si è subito imposto per la sua forza comunicativa e carismatica: la festa, i canti, gli applausi prolungati, le grida, l'imponente apparato scenografico, la visita del Papa tra i vari settori con la «papamobile», l'Ave Maria cantata da Andrea Bocelli, tutto è servito alla tv per mettere in forma un racconto di grande intensità, per proporsi come cronaca e insieme ritualità, per cogliere il momento in cui, grazie soprattutto alla presenza del Papa, uno strumento di comunicazione tenta di rendere memorabile il suo fare.
Del resto la tv, lo si è detto tante volte, è la nuova agorà, una grande piazza virtuale senza barriere (e «Agorà dei giovani» era il titolo della grande veglia di Loreto), il luogo ideale e universale anche per «una serata speciale ricca di preghiere e di canti», secondo le parole stesse di Benedetto XVI. E così è stato. Quando c'è la tv bisogna però fare i conti con la tv, nonostante il raduno fosse improntato alla fede, servisse ad alimentare l'entusiasmo dei ragazzi e delle comunità cristiane. Non c'è dunque da stupirsi se un aspetto nuovo ha colpito lo spettatore, un aspetto apparentemente marginale, quasi insignificante. Ma sulla scena mediatica nulla di ciò che appare è senza significato.
I giovani che hanno letto i brani erano tutti bellissimi, come usciti da un casting: i ragazzi con i capelli studiatamente scomposti, la barba appena accennata, il vestito casual scelto con molta cura, le ragazze bionde con gli occhi azzurri, il vestito giusto a coprire e scoprire i posti giusti. Ragazzi alla moda.
Insomma, per la prima volta è sparita quella vecchia tradizione oratoriale che vuole i giovani credenti poco attratti dalla cura del corpo e dalle sirene vestimentarie. Per la prima volta i ragazzi che si esprimevano davanti al Papa sembravano avere (o volerla avere) confidenza con la tv.
Immaginiamo che gli organizzatori non avrebbero fatto fatica a trovare tra i presenti questi nuovi speaker, che però in realtà erano attori che hanno letto i testi della serata come se fosse una tragedia greca accentuando l'aspetto teatrale. E qui non è difficile scorgere la lunga mano di Bibi Ballandi, grande organizzatore di eventi tv (anche di questo), direttore ombra di Raiuno, manager di artisti come Fiorello, Celentano, Morandi ma anche di Lucio Dalla, Claudio Baglioni e del gruppo rock delle «Vibrazioni» presenti a Loreto.
Per chi ha seguito la lunga diretta di Raiuno, il particolare del nuovo look di Loreto si è evidenziato per un singolare contrasto.
Mentre i giovani erano molto compiti e sembravano «recitare» — leggevano comunque qualcosa di preparato — Benedetto XVI rispondeva a braccio, per nulla preoccupato della forma e delle forme.
E siccome i temi da lui toccati, dall'incitamento a non smettere mai di sognare al monito contro l'amore «usa e getta», erano estremamente interessanti e profondi, il più giovane, il più informale, il più sbarazzino sembrava proprio lui. E anche questa è una bella lezione di cui tener conto.
© Copyright Corriere della sera, 2 settembre 2007
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3 commenti:
Perchè cosa si aspettava?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Eugenia
Aldo Grasso non e' un critico televisivo? E ci ha azzeccato in pieno!!
Sono d'accordo come ha detto Bagnasco a Loreto nella notte la fontana di luce più sfolgorante è stato il Papa,grazie Benedetto,Paola
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