7 febbraio 2008

Pochi irriducibili anti Papa. La citazione di Feyerabend attribuita erroneamente a Ratzinger? Non essenziale! Il Papa ha difeso Galileo? Irrilevante!


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Pochi irriducibili dissentono

Alla tavola rotonda organizzata dalla Sinistra critica, quella rinuncia è una vittoria. E le vere parole del Pontefice un particolare ininfluente...

DA ROMA PIER LUIGI FORNARI

«Alla Sorbona questa aula sarebbe gremita», lamenta uno studente. Ma alla Sapienza no.

Infatti ci so­no solo circa sessanta persone nell’aula Calasso della Facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo ro­mano, dove si svolge la tavola rotonda sul tema «diritto al dissenso» organizzata dall’associazio­ne Sinistra critica, in relazione agli eventi che hanno portato Benedetto XVI a rinunciare a pre­senziare all’inaugurazione dell’anno accademi­co.

I docenti non sembrano sovrabbondare nel­la riunione. Molti dei presenti sono giornalisti. Nella locandina si anticipa che l’evento è pensa­to «verso il corteo No Vat» di sabato, nell’ambito del meeting Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, tran­sessuali).

Angelo d’Orsi, professore di storia del pensiero politico, vanta più di 1500 firme per l’appello di solidarietà ai 67colleghi che sarebbero stati «sottoposti a un linciaggio morale», per aver scritto una lettera con la quale chiede­vano l’annullamento della visita del Papa.

Ma a firmar­lo non sono solo docenti, ma anche «ricercatori e studio­si ». Le firme dei cittadini sa­rebbero 20mila, ma l’aula Calasso non è gremi­ta.

Una riunione che dovrebbe difendere la scienza dall’oscurantismo, ma il rispetto del principio di non contraddizione non sembra di casa. Sicché per lo studente del collettivo di Fisica Giorgio Se­stili, che coordina il dibattito, la rinuncia del Pa­pa ad intervenire è «una vittoria importantissi­ma dei docenti e degli studenti che l’hanno con­testata ».

Ma al tempo stesso anche il Santo Pa­dre avrebbe «vinto» perché si sarebbe trasfor­mato «in una vittima». Il testo dei discorsi del Pa­pa? Poco importa.

A Cinzia Arruzza di Sinistra critica interessa di più «il contesto». I 67 docenti di fisica nella loro lettera hanno erroneamente at­tribuito al Papa le posizioni dell’epistemologo a­gnostico- scettico P. Feyerabend? «Non è essen­ziale – replica uno dei firmatari, il fisico Carlo Co­smelli –, se avessimo cancellato quella citazione non sarebbe cambiato nulla. E poi anche se è scorretto riportare un estratto, la critica nella so­stanza era giusta».

Insomma è del tutto irrile­vante che in difesa di Galileo l’allora Cardinale Ratzinger avesse concluso l’incriminata confe­renza ribadendo che «la fede non cresce a parti­re dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione».

E poi nessuno degna di qualche attenzione il discorso inviato da Benedetto XVI alla Sapienza. Eppure qualche bisogno di riflessione ci sarebbe, visto che anche tra i relatori affiorano epistemologie contrastanti.
«La scienza non è neutra», assicu­ra l’Arruzza, ricostruendo la storia in chiave di gender, l’ultima versione del femminismo marxista. An­gelo d’Orsi si pronuncia per «la verità» della storia, citan­do Marx. «Bisogna avere un po’ più fiducia nelle persone che fanno ricerca specie in Università», si difende il fisi­co Cosmelli forse preoccu­pato delle accuse alla «ricer­ca strumentalizzata».

Ma prima che i contrasti af­fiorino, c’è tempo perché d’Orsi snoccioli la vulgata anticlericale, dalla ri­sposta al Protestantesimo a Craxi, nella quale la Chiesa è considerata in Italia un «complesso mi­­litare, politico, e finanziario». Invece, la masso­neria, il marxismo e lo Stato unitario fino al fa­scismo, sono annoverati tra i fattori positivi.

Nes­suna pietà per chi guarda alla Chiesa con aper­ture moderne. Lucetta Scaraffia «meriterebbe l’ergastolo» per aver menzionato la 'rupe Tar­pea' a proposito di aborto nel caso dei neonati prematuri. «Dobbiamo chiedere la moratoria da Giuliano Ferrara», è l’ultima stoccata velenosa di d’Orsi contro il direttore de 'il Foglio' che ha chie­sto lo stop all’aborto in nome di quello che per la Arruzza è «il famigerato diritto alla vita».

© Copyright Avvenire, 7 febbraio 2008

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla Sorbona nel 1999 il Card.Ratzinger tenne una conferenza sul cristianesimo...ma guarda un po'!!

http://www.ratzinger.it/modules.php?name=News&file=article&sid=189

brustef1 ha detto...

Ma perché questi chiarissimi non vanno a parlare di autodeterminazione della donna a casa del loro omologo Amadinejad?

mariateresa ha detto...

Ragazzi, che cialtroni...
Questo resoconto l'ho letto su diversi giornali e, nel nocciolo duro, dicono tutti la stessa cosa.
Un mix veramente suggestivo di ignoranza, autoreferenzialità e supponenza.
Complimenti, non era facile arrivare a simili vette.

gaddhura ha detto...

Sempre la solita tiritera.
Di novità nei contenuti non se ne parla,eh?! Dai tempi dell'URSS vanno avanti con le solite cose, che noia...
A me pare che, semplicemente, si siano accorti della brutta figura e, nel tantativo di recuperare, continuino a far più danni.
Contenti loro...
In fin dei conti i fatti (reali, non quelli immaginati) parlano, per cui...

PS: l'idea di brustef1 è geniale!
PS2:mi scuso con tutti per la gazzarra di qualche giorno fa...

Saluti!