19 luglio 2007

"Un anno con Benedetto": conferenza stampa del cardinale Bertone (Parte seconda)


Vedi anche:

"Un anno con Benedetto": conferenza stampa del cardinale Bertone (Parte prima)

Benedetto XVI, il Papa femminista

Il Papa e il gentil sesso: uno che capisce le donne

Papa in Cadore: cronaca della decina giornata

IL DURO AFFONDO DEL CARD. BERTONE SUI PRETI PEDOFILI: VIDEO DI SKY

Bertone smaschera le falsita' dei media e parla del suo amico Benedetto

LA CONFERENZA STAMPA DEL CARDINALE BERTONE: VIDEO DI SKYTG24

Un blog tutto da leggere (in francese): Patrice de Plunkett : le Blog

DOMANI (OGGI) APRE UN NUOVO SITO DELLA SANTA SEDE

"Gesu' di Nazaret": il commento di Mons. Bruno Forte

Forse svolta storica nei rapporti fra il Vaticano e la Cina

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

IMMAGINI INEDITE DEL PAPA IN CADORE

IL PAPA IN CADORE: LO SPECIALE DEL BLOG

LA SVOLTA DELLA CHIESA

"Ci saranno presto donne ai vertici del Vaticano"

L´annuncio del Segretario di Stato Bertone

La cina La lettera del papa è una mano tesa. L´obiettivo è l´unità tra la chiesa ufficiale cinese e quella clandestina
l´apostasia Il pontefice è preoccupato per l´apostasia dell´Europa dal cristianesimo: c´è il rischio che perda la sua linfa vitale
i pedofili La vicenda dei preti pedofili a Los Angeles ha avuto un´ampiezza sconvolgente. È un problema che addolora gli uomini di chiesa
gli ortodossi Con gli ortodossi sappiamo cosa ci avvicina e cosa ci allontana: loro sono eredi della tradizione apostolica
Il cardinale elogia la sua segretaria e promette di rompere con la tradizione


MARCO POLITI

DAL NOSTRO INVIATO
PIEVE DI CADORE - Ci saranno presto donne ai posti di comando in Vaticano. Parola del cardinale Bertone, Segretario di Stato, che elogia la sua segretaria straordinaria e assicura ai giornalisti: le nuove nomine che il pontefice sta studiando prevedono incarichi di responsabilità a guida femminile. Così si romperà una tradizione secolare di emarginazione delle donne nella Chiesa.
A Pieve di Cadore, facendo un bilancio del suo primo anno accanto a Benedetto XVI, il porporato racconta il Ratzinger privato, l´angoscia per l´Europa che perde la fede, la soddisfazione per il nuovo vescovo di Pechino, i timori per i cristiani perseguitati. Bertone anticipa come modificare l´ultima formula offensiva per gli ebrei nella messa tridentina.
Dopo la mattinata passata con il pontefice il Segretario di Stato si presenta a un dibattito, pungolato brillantemente dai giornalisti Rai Giuseppe De Carli e Laura Cason. «Il Papa in vacanza - racconta - è un vulcano. È contento e riposato, lavora, medita, prega. Suona molto il pianoforte e scrive il secondo volume del suo libro su Gesù, che riguarderà la Passione. Sta elaborando l´enciclica a sfondo sociale, ma è un testo in cammino, non si sa quando verrà emanata». Inoltre sta limando il messaggio per la Giornata mondiale della gioventù a Sydney e lavora ad altri documenti, che usciranno nel 2008.

Cardinale Bertone, come rispondono le autorità cinesi alla Lettera alla Cina di Benedetto XVI?

«Reazioni ufficiali per ora non ce ne sono. Il governo cinese sta studiando e riflettendo e questa prudenza è positiva. La Cina, Matteo Ricci ce lo ha insegnato, è la terra del grande insegnamento di Confucio ed è importante entrare in dialogo per arricchirci reciprocamente. La Lettera del Papa è una mano tesa, l´hanno accolta bene e con internet è diffusa dappertutto. Mettere in contatto la grande cultura cinese e il cristianesimo, portare all´unità la Chiesa ufficiale e quella clandestina sono gli obiettivi. Sono ottimista. Un vescovo ufficiale ha scritto al Papa, definendo il suo messaggio molto bello e dicendo che lo stanno leggendo e approfondendo».

Hanno appena nominato il nuovo arcivescovo di Pechino.

«Non abbiamo avuto comunicazione ufficiale. È stato eletto secondo le procedure della Chiesa ufficiale, ma normalmente chiedono l´approvazione. La persona scelta è buona e idonea. È un segno molto positivo».

C´è stata gran discussione sul Motu proprio per la messa tridentina. Come giudica le reazioni degli ebrei, che si sentono offesi perché contiene ancora un invito alla loro conversione?

«Gli ebrei, come disse Giovanni Paolo II, restano i nostri fratelli maggiori. Nel primo canone di quella messa si invoca "il nostro padre Abramo, padre nella fede, e il sommo sacerdote Melchisedeq". So di rabbini molto contenti per questo. Le formule sugli ebrei? Già è stata tolta la parola perfidi. Il problema della "conversione" può essere risolto con una decisione valida per tutti. Per esempio, usare la formula della liturgia del Venerdì Santo di Paolo VI. Tra l´altro, ogni sacerdote può scegliere tra il messale tridentino e quello di Paolo VI tranne nel triduo del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo. Comunque è giusto valorizzare la ricchezza e la bellezza della lingua latina. Sapete che in Cina centinaia di università hanno chiesto ai Salesiani insegnanti di latino?».

Come saranno i rapporti con Ortodossi e Protestanti dopo la nota della Congregazione per la dottrina della Fede, che dà l´impressione che le chiavi del paradiso siano soprattutto a Roma?

«Il cardinale Kasper ha detto che bisogna leggerla bene. Ho la reazione del metropolita Kirill del Patriarcato di Mosca. Dice che la posizione onesta del Vaticano permette di condurre il dialogo in maniera produttiva. Si sa in cosa si è vicini e in cosa si è lontani. Meglio di certe espressioni della diplomazia ecclesiastica. In ogni caso gli Ortodossi sono eredi di un´antica tradizione apostolica e Kirill afferma che tutto ciò che la Chiesa cattolica dice di sé, gli Ortodossi ritengono valga anche per loro».

Il Papa è rimasto colpito per i processi di pedofilia a Los Angeles?

«La vicenda ha avuto un´ampiezza sconvolgente. È un problema che addolora tutti gli uomini di Chiesa. E non solo di Chiesa. Statisticamente tocca percentuali molto basse, bisognerebbe vedere anche altre categorie. Però è chiaro che il fenomeno fa a pugni con la nostra identità e missione di evangelizzazione. Siamo tutti addolorati, ma ricordo che la Chiesa per il suo impegno è stimata in tutto il mondo. Leader di paesi musulmani ci ringraziano per le nostre opere assistenziali ed educative».

Cosa preoccupa maggiormente il pontefice?

«L´Iraq, la situazione in Terrasanta e poi l´apostasia dell´Europa dal cristianesimo. Il Papa teme che questo Continente perda la sua linfa vitale. Benedetto XVI è anche molto attento ai problemi dell´Africa. E infine c´è la condizione dei cristiani minacciati. Ci sono regioni in cui sacerdoti e fedeli vengono sgozzati se non abbandonano la loro fede. Abbiamo parlato dei martiri del XX secolo, ma anche il nuovo millennio conta martiri».

Il teologo Hans Kueng ha detto che Benedetto XVI è un conservatore capace di riservare grandi sorprese. Ci sarà più visibilità per le donne nella Chiesa, magari cominciando da qualche incarico importante in Vaticano?

«Io penso di sì. Certamente. Stiamo disegnando le nuove nomine in Vaticano, tutti lo sanno, e nel quadro delle responsabilità, dei carismi, delle potenzialità delle donne ci sono incarichi che assumeranno. Sono sicuro che renderanno grandi servigi al Papa, alla Chiesa di Roma e alla Chiesa universale. Io, d´altra parte, ho un segretario polacco, un consigliere diplomatico francese e una segretaria italiana che è straordinaria. Una collaboratrice indispensabile. Infatti l´avevo alla Congregazione per la dottrina della Fede, l´ho strappata da lì e l´ho portata con me in Segreteria di Stato».

Eminenza, com´è Benedetto XVI in privato? Lei gli dà del tu?

«Lui non dà del tu a nessuno. Ma è un uomo di grande cordialità, dolcezza e anche di una pazienza infinita. Non l´ho mai visto irritarsi nei lunghi anni passati insieme alla Congregazione per la dottrina della fede. Dà del lei a tutti, anche all´ultimo assistente. E mostra rispetto e ascolto e attenzione per tutte le opinioni. Ricordo che in Congregazione facevamo tre riunioni alla settimana e poteva capitare che un giovane collaboratore esponesse un caso. Alla fine il cardinale Ratzinger diceva: "E lei cosa propone?". Per dire che voleva ascoltare anche il suo parere».

Lei l´ha votato in Conclave. La Chiesa aveva bisogno di un pontefice come Benedetto XVI?

«So che i numeri riportati dalla stampa non sono esatti e voglio ribadirlo».

Erano maggiori o minori i suffragi per Ratzinger?

«Non ricordo più niente, abbiamo bruciato le schede. Ringraziamo il Signore che ce lo ha dato e i cardinali che lo hanno eletto. Certo, non ha il temperamento impetuoso e irruente di Giovanni Paolo II. D´altronde ha cominciato a ottant´anni. Accettiamo la sua diversità. Ma è molto popolare. L´afflusso dei fedeli alle udienze del mercoledì e all´Angelus è aumentato. Tanti gli scrivono ringraziandolo per i suoi insegnamenti. È un uomo di Dio. Quando c´era chi proponeva di cancellare il viaggio in Turchia, replicò: "Facciamo il meglio e fidiamoci del Signore. Lui guida la Chiesa"».

© Copyright Repubblica, 19 luglio 2007

Veramente ottimo questo articolo di Politi: il migliore letto finora! Ha evidenziato alcuni particolari ignorati da altri, come la delicatezza dell'allora cardinale Ratzinger verso TUTTI i collaboratori (anche gli ultimi arrivati) della Congregazione per la dottrina della fede.
Raffaella


Intervento del segretario di Stato vaticano dopo le polemiche. E c'è disgelo con Pechino

Bertone e la messa in latino: via la frase sugli ebrei

Marisa Fumagalli

PIEVE DI CADORE (Belluno) — «Si potrebbe studiare l'eliminazione» della preghiera per la conversione degli ebrei prevista nella messa in latino, che ha suscitato polemiche. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone a Pieve di Cadore, dopo una visita a Benedetto XVI a Lorenzago. «Ciò risolverebbe ogni problema». Bertone ha anche affrontato il tema dei rapporti con la Cina, dopo la nomina del vescovo di Pechino. «Il governo cinese non ha ancora reagito alla lettera del Papa ai cattolici cinesi. Ma sono ottimista».

PIEVE DI CADORE (Belluno) — Prima la visita nella villetta sui monti di Lorenzago, che ospita Benedetto XVI («sta bene, è rilassato e creativo, suona spesso il pianoforte, scrive la nuova enciclica e la seconda parte del libro su Gesù; è un vulcano»), poi l'incontro pubblico a Pieve di Cadore dove il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, affronta i nodi cruciali, i temi, anche controversi, che connotano l'azione dell'attuale pontificato. Il bilancio di un anno accanto a Benedetto XVI («un Papa cordiale, aperto, ma non dà del tu a nessuno ») e risposte chiare a tante domande. Quelle che i cronisti al seguito di Joseph Ratzinger in vacanza vorrebbero porre direttamente al capo della Chiesa cattolica. Ma le regole sono ferree. Due incontri per l'Angelus, con i fedeli (il primo è già avvenuto, il secondo domenica prossima) e null'altro. Ci si accontenta del saluto, dal finestrino dell'auto: ogni giorno, infatti, all'imbrunire, il Pontefice va in gita e rientra poco prima di cena. Così anche ieri. Mentre in una sala comunale di Pieve, gremita (vescovi, sacerdoti e gente comune), il segretario di Stato parla della Messa Tridentina e degli ebrei, del vescovo di Pechino, dello scandalo dei preti pedofili, del ruolo delle donne nella Chiesa («più spazio e più importanza»), del viaggio in Brasile («non è stato un flop, anzi; ingiustificate le critiche ai discorsi del Pontefice fatti in quel Paese ») e perfino del passato Conclave, con un'inedita rivelazione: i numeri relativi all'elezione del Papa, pubblicati, erano sbagliati. Per difetto o eccesso? Top secret.

EBREI E MESSA TRIDENTINA —

Bertone getta acqua sul fuoco e spiega: «È vero, nel messale del 1962 si prega per la conversione degli ebrei. Ciò ha suscitato qualche polemica. In effetti, si potrebbe studiare l'eliminazione della preghiera, prevista nella messa in latino, disponendo che si preghi sempre secondo la formula introdotta da Paolo VI. Ciò risolverebbe ogni problema. Ma, leggendo attentamente il "motu proprio" di Benedetto XVI, si troverà la precisazione che, per quanto riguarda le preghiere del triduo pasquale, si fa esplicito riferimento al messale di Paolo VI. Dunque, si può usare indifferentemente messale antico e nuovo». Bertone sottolinea il fascino della lingua latina, «che va recuperata, non respinta».

VESCOVO DI PECHINO — «Non ci sono ancora reazioni del governo di Pechino a proposito della lettera inviata dal Papa ai cattolici in Cina ma anche a tutto il popolo cinese, con il quale dobbiamo entrare in dialogo per arricchirci reciprocamente — osserva il segretario di Stato —. Sono ottimista, però. Ho ricevuto una lettera firmata da 140 sacerdoti che ritengono il testo del Papa strumento utile da studiare e approfondire». Commenta, inoltre, la nomina del vescovo di Pechino Joseph Li Shan: «A rigore, non abbiamo una comunicazione ufficiale di questa elezione. Sembra che sia avvenuta secondo i canoni della Chiesa cinese ufficiale. Comunque, il vescovo scelto è un soggetto molto buono e idoneo. Un segnale positivo ».

I PRETI PEDOFILI — Il delicato tema della pedofilia tra i sacerdoti non sfugge a Tarcisio Bertone. «È un problema che addolora tutti e che preoccupa molto il Papa — afferma —. Certo, il caso dell'arcidiocesi di Los Angeles ha avuto un'ampiezza sconvolgente. Ma è giusto sottolineare che, da un punto di vista statistico, i preti pedofili rappresentano percentuali molto basse. Tuttavia — conclude — il fenomeno fa a pugni con la missione che dobbiamo svolgere».

IL «PRIMO MINISTRO» DEL VATICANO

Tarcisio Bertone, nato nel 1934, ha sostituito Angelo Sodano alla segreteria di Stato

Il fenomeno dei preti pedofili preoccupa molto il Papa

© Copyright Corriere della sera, 19 luglio 2007

Mi aspettavo molto di piu' dal Corriere della sera...bah!
R.


LE VACANZE DI BENEDETTO XVI L'ANNUNCIO

Il Papa tra relax, preghiere e brevi passeggiate Il cardinale Bertone: «E' preoccupato per l'Iraq»

Silvia Maria Dubois

LORENZAGO — Proseguono le vacanze del Papa a Lorenzago di Cadore. Era stato lo stesso Pontefice a precisare che avrebbe dedicato le giornate allo studio e al relax per potersi dedicare alla stesura della seconda parte del libro su Gesù che sta scrivendo e raccogliere le idee in merito alla sua seconda enciclica.
Ieri sera, Benedetto XVI è uscito poco prima delle 18 e si è recato a pregare al piccolo santuario della Madonna di Loreto, a Lozzo, dove già era stato la scorsa settimana. Si è assentato in tutto un'ora dalla casa tra i boschi di Lorenzago.
Nonostante il desiderio di concedersi il tempo per riflettere, il Papa non rinuncia però a qualche incontrio speciale, come quello con don Armando Durighetto, 96 anni e 36.495 messe celebrate. E' il parroco in attività più anziano d'Italia.
Venerdì sera, nel castello Mirabello, il Papa assisterà a un concerto in suo onore di sette cori del Cadore che eseguiranno brani del repertorio di musiche di queste valli.
Benedetto XVI dovrebbe invece incontrare il clero delle diocesi di Treviso e Belluno nella chiesa di Santa Giustina Martire ad Auronzo. Ai sacerdoti è stato suggerito di indossare la tonaca o il clergyman e, anche se la notizia non è ancora ufficiale, data e luogo sembrano certi.

Il cardinale Tarcisio Bertone. A proposito delle vacanze in Cadore ha affermato che «il Papa è contento, sta bene, è riposato, può lavorare, riflettere, meditare e pregare».
Il cardinale ha spiega che il Papa è preoccupato e addolorato per la «ampiezza sconvolgente» che il fenomeno dei preti pedofili ha assunto nella diocesi di Los Angeles, perchè questa è una cosa che «fa a pugni con l'identità e la missione che dobbiamo svolgere». Inoltre, Bertone ha parlato anche della preghiera in latino per la conversione degli ebrei, tornata in auge dopo il motu proprio sulla messa in latino, sostenendo che può essere eliminata. Secondo il segretario di Stato le altre grandi «preoccupazioni» di Benedetto XVI sono «l'Iraq, la Terra Santa, l'apostasia dell'Europa e l'Africa».
Il Cardinale ha annunciato che ci saranno presto «alcune nomine» in Vaticano che valorizzerranno il genio femminile e daranno maggior «visibilità» alle donne. Ma anche dato interpretazioni di documenti recenti, con la dichiarazione sulla unicità della Chiesa di Cristo che non va letta come una «pugnalata» all'ecumenismo.

© Copyright Corriere del Veneto, 19 luglio 2007

2 commenti:

Luisa ha detto...

Beh che il nostro caro Papa Benedetto fosse un uomo che ha un ritmo sostenuto nel lavoro ,che ama andare in fretta, ma passo dopo passo, lo sapevo ...che fosse un vulcano...questo non lo sapevo.... non mi resta che aspettare con gioia e impazienza la sua "lava " frutto del suo lavoro!
Ah non, senza impazienza, anche questo devo imparare da Benedetto XVI la virtù della pazienza, mai impazentirsi,mai irritarsi.
Chissà se ci arriverò un giorno? Per il momento la battaglia non è ancora sul punto di essere vinta! ;)

Luisa ha detto...

..dire ancora che l`angoscia del Papa per l`apostasia dell`Europa ,che sta effettivamente sempre più vivendo come se Dio non esistesse,mi fa pensare......a un certo segreto di Fatima che ne avrebbe parlato.....secondo Socci .