12 febbraio 2008

Il miracolo di Lourdes? La rivoluzione di Dio che capovolge il mondo


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Il vescovo Jacques Perrier fa il punto sul giubileo per il 150° anniversario delle apparizioni mariane

Il miracolo di Lourdes?
La rivoluzione di Dio che capovolge il mondo


di Giampaolo Mattei

Centocinquanta anni ma sembra che tutto sia iniziato oggi. Centocinquanta anni portati benissimo. "Il miracolo di Lourdes? La conversione. Lo stile di Lourdes? La semplicità. La rivoluzione di Lourdes? Il primo posto a malati e disabili. Il segreto di Lourdes? L'incontro con Gesù, attraverso sua Madre, nell'Eucaristia e dunque un senso per la vita". A parlare è monsignor Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes. È stato lui a presiedere nel santuario francese la festa dell'11 febbraio, a 150 anni esatti dalla prima apparizione dell'Immacolata alla giovanissima semianalfabeta e malaticcia Bernadette Soubirous, in una grotta sulla riva del Gave dove pascolavano i maiali. Quest'anno la festa dell'11 febbraio è stata celebrata nel pieno del giubileo indetto proprio per il 150° dalle apparizioni. Nell'intervista monsignor Perrier presenta il significato di questo particolare anno lourdiano.

Che cosa dice Lourdes all'uomo di oggi?

Lourdes capovolge i criteri del mondo. È un luogo dove non ci sono porte. Tutti possono entrare. Ma il posto in prima fila lo avranno sempre gli ammalati, i disabili, i poveri, le persone emarginate e sole, i piccoli secondo i criteri del mondo. È questo anche il senso del giubileo. Spero si comprenda l'importanza che l'11 febbraio continuerà ad avere per ogni persona e non solo per chi viene a Lourdes o vive sulla propria carne l'esperienza del dolore.

Il punto dopo due mesi di giubileo?

L'obiettivo unico è ben chiaro: la conversione. In una società che schiaccia il sacro, gli uomini trovano nei santuari spazi di vita e speranza. La concessione dell'indulgenza plenaria disposta dal Papa rende ancora più evidente il senso del pellegrinaggio a Lourdes in questo anno.

Perché il giubileo?

La risposta è semplice: non lo abbiamo pensato noi, ma la storia. Esattamente 150 anni fa la Vergine Immacolata è apparsa, diciotto volte, a una ragazzina quattordicenne di nome Bernadette Soubirous. Le apparizioni sono avvenute dall'11 febbraio al 16 luglio 1858 qui a Lourdes. Noi vogliamo far rivivere quel clima di fede e semplicità evangelica. Quel clima di speranza. Siamo invitati, Benedetto XVI lo afferma nel messaggio per l'11 febbraio, a puntare lo sguardo sull'Immacolata. Come modello reale. E non si può contemplare Maria senza essere attratti da Cristo e non si può guardare Cristo senza avvertire subito la presenza di Maria. Il Papa spiega che esiste un legame inscindibile tra la Madre e il Figlio e questo legame lo avvertiamo, in maniera misteriosa, nel sacramento dell'Eucaristia. In queste parole di Benedetto XVI c'è, in sintesi, che cosa è Lourdes e il giubileo che stiamo celebrando.

Aveva ragione quel commissario di polizia che, interrogando duramente Bernadette "per smascherare l'inganno delle apparizioni", la rimproverò dicendo: "Ma tu fai correre tutti qui!".

E qui continuano a venire tutti! Infatti abbiamo pensato il giubileo con iniziative rivolte a ogni categoria di persone. Ma sono l'anno liturgico e le festività mariane a scandire il tempo, a dare particolare forza a determinate celebrazioni. Non è un caso che il giubileo si sia aperto, e si chiuderà, nel giorno dell'Immacolata Concezione.

Ma a Lourdes si viene per il miracolo?

La conversione del cuore è il vero miracolo. Non si devono però neppure dimenticare le guarigioni fisiche. Come è noto, la Chiesa ne ha riconosciute finora 67 su oltre settemila segnalazioni. Al di là dei numeri, è evidente che Lourdes resti un mistero nonostante studi e indagini. Qui le persone ammalate non pregano solo per se stesse, ma anche per i loro vicini di fila, sconosciuti fino a un attimo prima. A Lourdes si vivono esperienze di amicizia vera, di fede, solidarietà. Qui tante persone disperate ritornano a casa con il pieno di speranza, di vita. Scoprono di non essere sole, già quando fanno il viaggio in treno.

Il treno è un elemento del pellegrinaggio.

Il treno è senza dubbio il mezzo di trasporto preferito perché consente di vivere una forte esperienza di comunione già nel tragitto che si compie per raggiungere il santuario. Si pensi poi che la ferrovia è arrivata a Lourdes già nel 1866.

Che cosa cerca e che cosa trova il pellegrino a Lourdes?

Cerca e trova la conversione, la rivoluzione di Dio che può avvenire nel cuore di ogni persona tanto che la malattia diviene non un peso ma un'opportunità. Milioni di persone continuano a compiere gesti semplici e umili. Qui si viene per vivere il messaggio centrale di Lourdes: penitenza e conversione. Non c'è nulla di nuovo, ma è l'uomo che diventa nuovo. Le iniziative giubilari hanno esattamente questo obiettivo.

L'iniziativa più caratteristica?

L'unica novità, se così vogliamo chiamarla, è l'itinerario giubilare pensato proprio per caratterizzare questo anno. Si articola in quattro essenziali tappe che richiamano la vita cristiana, dal battesimo all'Eucaristia. I pellegrini, a piedi, partono dalla chiesa dove c'è il fonte battesimale di santa Bernadette. Passano nel luogo poverissimo dove visse con la sua famiglia e dove la sua particolare vocazione prese corpo. Il percorso attraversa poi il santuario, la grotta di Massabielle e culmina nella cappella dell'antico ospedale dove Bernadette ricevette la prima comunione. Un'altra particolarità: al pellegrino diamo un attestato, nello stile di Santiago de Compostela.

Straordinarietà nell'ordinarietà, dunque.

Per facilitare i pellegrinaggi abbiamo stabilito "missioni" specifiche con i volontari tra i malati, i disabili, gli emarginati, i giovani; per la pace tra i popoli; per l'unità dei cristiani e il dialogo con le altre religioni. Tutto questo ovviamente nutriti dall'Eucaristia, in spirito di conversione e in una dimensione mariana. Sono realtà tipiche di Lourdes, non abbiamo inventato niente. Abbiamo appuntamenti fissi: messe e confessioni in diverse lingue, l'Angelus, il rosario meditato, la via crucis. È un calendario noto da sempre ai pellegrini. Stiamo anche dando vita a convegni scientifici, spettacoli teatrali e musicali. Non mancano importanti contributi teologici.

L'incontro teologico più importante?

Il ventiduesimo congresso mariologico-mariano che si svolgerà dal 4 all'8 settembre, sul tema Le apparizioni della Beata Vergine Maria. Tra storia, fede e teologia. Il fenomeno delle apparizioni mariane, infatti, ha sempre attirato, lo si vede anche oggi, l'attenzione e l'interesse di immense folle di credenti, ma anche di tanti che non sono cristiani.

Quale messaggio arriva dal giubileo?

A Lourdes si annullano tutte le barriere, si superano incomprensioni e ostilità perché si parla il linguaggio semplice e a tutti comprensibile dell'amore di Dio. Qui si incontrano la pietà popolare e la teologia più alta, la scienza e l'esperienza religiosa più autentica. In una parola, a Lourdes c'è tutto l'uomo.

(©L'Osservatore Romano - 13 febbraio 2008)

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