2 ottobre 2008

La Chiesa celebra la memoria degli Angeli Custodi: la riflessione del teologo Salvatore Vitiello (Radio Vaticana)


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La Chiesa celebra la memoria degli Angeli Custodi: la riflessione del teologo Salvatore Vitiello

La Chiesa celebra oggi la festa dei Santi Angeli Custodi. “L’invisibile presenza di questi Spiriti beati – ha detto il Papa, lunedì scorso - ci è di grande aiuto e conforto: essi camminano al nostro fianco e ci proteggono in ogni circostanza, ci difendono dai pericoli e ad essi possiamo ricorrere in ogni momento”.

Per una riflessione sul ruolo degli Angeli Custodi nella vita di un cristiano, Alessandro Gisotti ha intervistato don Salvatore Vitiello, docente di Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma:


R. – Ogni domenica, quando come cristiani noi recitiamo il “Credo”, diciamo: “Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore delle cose visibili ed invisibili”. Fa parte del patrimonio della fede cattolica, credere che Dio abbia creato tutto ciò che è visibile ma fa parte anche di questo deposito, credere che Dio abbia creato cose invisibili, cioè delle creature che non sono visibili ma che sono creature, esattamente come siamo noi. Queste creatura hanno però un ruolo diverso nel piano della Salvezza. Gli angeli sono da interpretare come vere e proprie creature volute da Dio con una funzione diversa da quella dell’uomo, che assistono l’uomo nel suo percorso verso la Salvezza.

D. – Si è portati a pensare che gli Angeli Custodi appartengano all’infanzia, alla dolcezza dei bambini. In realtà gli angeli ci accompagnano in tutta la vita terrena…

R. – Questo legame con l’infanzia è determinato dalla pagina del Vangelo in cui Gesù, rispondendo alla domanda degli apostoli: “Chi è primo nel Regno dei Cieli?”, pone un bambino davanti a sé e dice “Se non tornerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”. Poi aggiunge: “I loro Angeli vedono il Padre mio costantemente”. Quindi il legame con l’infanzia ha una radice evangelica, proprio perché richiama questo senso di purezza e di trasparenza rispetto al modo, a volte un po’ distorto, che gli Apostoli stessi hanno di interpretare il primato, chi è primo nel Regno dei Cieli.

D. – “Molti Santi - ha detto il Papa - intrattenevano con gli angeli un rapporto di vera amicizia”. Oggi, sembra che la società quasi rifiuti la ricerca di questa amicizia, di queste presenze invisibili, oppure, ancor peggio, le banalizza…

R. – Ci sono diversi fenomeni da questo punto di vista. C’è la totale dimenticanza di queste creature spirituali che Dio ha voluto nella società, talvolta perfino nella catechesi o nella predicazione. Questo è un grave errore, bisogna ricordare che esistono. D’altro canto, c’è, mi pare di vedere nel “New Age”, una grande scoperta di queste figure perché sono figure totalmente spiritualizzabili che quindi permettono di saltare, dal punto di vista teologico, la domanda sulla vera identità di Dio e l’Incarnazione del Verbo che è il punto centrale della fede cattolica. Tutto questo proliferare di calendari, di immagini con angeli, ecc., dietro ha questa fuga nello spiritualistico che non è sicuramente legato o riconducibile al mondo cattolico. Noi dobbiamo dire che certamente quella degli Angeli Custodi non è una verità centrale della fede cattolica, ma è una verità di fede. Dunque va accolta con semplicità ponendosi il problema pastoralmente, come parlarne senza banalizzarlo e senza ridurre l’atto di fede, nell’esistenza degli angeli, ad una mera teoria.

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Da bambina mi insegnarono la bellissima preghiera all'Angelo Custode. Ve la riporto:

ANGELO DI DIO.

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illuminami, custodiscimi, reggi e governa me che ti fui affidata dalla pietà celeste. Amen.

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