10 ottobre 2008
Le visite dei Papi al Quirinale da Pio XII a Benedetto XVI (Osservatore Romano)
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Le visite al Quirinale da Pio XII a Benedetto XVI
Quando i Papi tornano nell'antica casa dei Papi
La seconda visita di Benedetto XVI al Quirinale è stata la nona di un Papa alla residenza dei capi di Stato dell'Italia, Paese di cui il Pontefice è primate. Sono trascorsi settantanove anni dalla firma dei Patti lateranensi, che hanno posto fine alla "questione romana" e sessantanove dalla prima volta in cui un Papa tornò a mettere piede nell'antico palazzo che Pio IX era stato costretto ad abbandonare nel 1870, dopo la fine dei domini territoriali dello Stato pontificio.
Nel 1929 la Conciliazione tra la Sede apostolica e l'allora Regno d'Italia rese possibile, dieci anni dopo, la visita di Pio XII al re Vittorio Emanuele IIi e alla regina Elena di Savoia. Era il 28 dicembre 1939, e Papa Pacelli volle in tal modo ricambiare quella compiuta dai sovrani sette giorni prima, il 21 dicembre, al Pontefice eletto il 2 marzo di quello stesso anno. Alla visita del Pontefice - che intendeva scongiurare l'entrata in guerra dell'Italia - Mussolini non partecipò.
Comunque già dieci anni prima, il 7 giugno 1929, dopo la firma dei Patti Lateranensi, gli stessi regnanti si erano recati in Vaticano per incontrare Pio xi, quasi a suggellare, con questo atto, l'avvenuta normalizzazione, arrivata dopo cinquantanove anni dalla presa di Porta Pia. Pochi giorni dopo fu il cardinale segretario di Stato, Pietro Gasparri, a ricambiare il gesto.
La visita di Pio XII al Quirinale mise fine a un periodo di sessantanove anni durante i quali i Papi non uscirono dai Palazzi e dai Giardini vaticani, considerati entrambi un territorio italiano con speciali prerogative - l'extraterritorialità - che ne precludevano l'ingresso alle autorità e alla polizia del Regno. Perciò, i vari Pontefici che si susseguirono da Pio IX fino a Pio xi, non oltrepassarono mai i confini. Tranne in un caso, quando cioè Papa Ratti si recò il 21 dicembre 1929 a San Giovanni in Laterano per prendere possesso della cattedrale di Roma. I giornali e la radio poterono darne notizia solo a fatti avvenuti: l'uscita colse tutti di sorpresa, tranne gli abitanti del quartiere accorsi a salutare il Papa sulla strada del ritorno in Vaticano.
Il passaggio alla Repubblica ha successivamente consolidato la tradizione inaugurata durante il periodo monarchico. Il 3 luglio 1962, Giovanni xXIIi fu il primo Papa a rendere visita alla più alta carica repubblicana, incontrando il presidente Antonio Segni. L'anno successivo, l'11 gennaio, fu il successore di Roncalli, Paolo VI, a recarsi dallo stesso Segni e, il 21 marzo 1966, dal presidente Giuseppe Saragat.
Seguì un altro lungo intervallo, fino al 2 giugno 1984, quando Giovanni Paolo II si recò da Sandro Pertini. I rapporti di amicizia che legavano i due portarono anche a incontri di carattere informale. Papa Wojtyla in seguito salì al Colle per altre due volte: il 4 ottobre 1985, quand'era presidente Francesco Cossiga, e il 20 ottobre 1998, durante il mandato di Oscar Luigi Scalfaro.
Benedetto XVI è stato dunque il quinto Papa a recarsi al Quirinale. Lo aveva già fatto il 24 giugno 2005, poco dopo l'elezione al pontificato, durante la presidenza di Carlo Azeglio Ciampi, che si trovava invece alla fine del settennato. Con la visita a Napolitano Papa Ratzinger ha così uguagliato le due di Papa Montini, secondo solo a Giovanni Paolo II che ha visitato il Quirinale per tre volte.
L'incontro con Napolitano è stato anche il secondo di carattere ufficiale tra i due. Il primo ebbe luogo il 20 novembre 2006 in Vaticano. Ma anche lo scorso 24 aprile si erano visti in occasione del concerto in onore del Pontefice offerto dal capo dello Stato italiano per il terzo anniversario dell'elezione del cardinale Ratzinger alla Cattedra di Pietro. Nel contesto di tali incontri ufficiali si sono inseriti numerosi scambi di messaggi, che evidenziano la capacità di dialogo di questi "due grandi intellettuali e pensatori, in un momento di grande dinamicità nella vita del mondo, segnata però da altrettanto grandi criticità", come ha sottolineato l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, nella conferenza stampa svoltasi al Quirinale alla vigilia della visita del 4 ottobre. Una convergenza che si esprime soprattutto nell'azione internazionale della Santa Sede e nella politica estera italiana in difesa della pace, contro la pena di morte, per la promozione di un multilateralismo attento alle ragioni più profonde dell'essere umano.
La visita di Benedetto XVI nel giorno della festa di san Francesco, patrono d'Italia, ha testimoniato ancora una volta la particolare cordialità delle relazioni tra i due Colli, per riprendere la felice immagine usata dallo stesso Pontefice.
(gianluca biccini)
(©L'Osservatore Romano - 11 ottobre 2008)
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