4 settembre 2007

Aldo Maria Valli: a Loreto il Papa è stato efficace e dolce, incisivo e attento, sereno e simpatico!


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Grazie a Mariateresa possiamo leggere un bellissimo editoriale di Aldo Maria Valli:

Il teologo che sa parlare ai giovani

ALDO MARIA VALLI

Lo so che non si possono dare i voti al papa, specie a un papa professore, ma questa volta mi viene voglia di dargli un dieci. A Loreto è stato efficace e dolce, incisivo e attento, sereno e simpatico in senso letterale, perché si è messo nei panni dei ragazzi che aveva di fronte a sé.
Le sue risposte a braccio alle domande dei giovani rappresentano uno dei momenti più belli del pontificato
.
Avevamo già notato in passato (come negli incontri con i sacerdoti) la capacità di Benedetto di sviluppare un magistero d’alto livello praticamente improvvisando. A Loreto le domande dei giovani gli erano certamente note, ma la spontaneità con cui ha risposto, mettendo da parte i testi scritti, lo ha reso molto paterno. Non ha nascosto i problemi.
Ha parlato del silenzio di Dio e della difficoltà di credere, si è immedesimato nelle incertezze e nel senso di precarietà che caratterizzano la gioventù di oggi, ma proprio dalle difficoltà, da queste difficoltà di cui ha dimostrato di essere consapevole, ha preso spunto per dare coraggio a tutti, nel modo al tempo stesso più semplice e più profondo per un cristiano: ricordando che ognuno è amato da Dio e nessuno viene al mondo senza un perché. Ha tutti ha detto: ragazzi, siete importanti, seppiatelo, e quindi combattete prima di tutto quel senso di inadeguatezza e inutilità che tante volte vi colpisce. Poi ha parlato delle periferie e anche in questo caso ha dato coraggio ricordando semplicemente che duemila anni fa una ragazza come Maria, che piena di paura ricevette la visita di un angelo, abitava in un villaggio sconosciuto di nome Nazareth e che la rivoluzione cristiana è incominciata ad opera di un gruppo di pescatori. Quindi, anche se abitate nella periferia più malmessa, nessuno si senta periferico dentro di sé e nei rapporti con gli altri. E poi ha chiamato alla difesa dell’ambiente, e poi ancora ha svolto un magistero sull’umiltà che di questi tempi sembra necessario in questa nostra Italia in cui il protagonismo e l’inconsistenza interiore stanno seminando l’erba cattiva dell’egoismo più pericoloso, quello che si sposa con l’arroganza.
Benedetto ha parlato da padre lucido nell’analisi, deciso nei giudizi ma misericordioso verso i ragazzi, e loro l’hanno capito.

L’idea del dialogo è stata intelligente.

Il professor Ratzinger, anche se stava sopra un palco, è metaforicamente sceso dalla cattedra e sembrava quasi che tenesse tutti quei giovani sulle ginocchia, come un nonno disponibile.
Nei giudizi non ha fatto sconti, non è da lui. Però è stato più attento a dare indicazioni che a condannare. Perché si sa che i ragazzi non vanno mortificati.
Un aspetto stridente è venuto dallo spettacolo di sabato pomeriggio e poi della sera. Il papa ha parlato tanto di umiltà e della necessità di non farsi fagocitare dalla cultura dell’apparire, preferendole quella dell’essere (bellissima l’immagine di lui in ginocchio nella Santa Casa), ma sul palco i conduttori avevano un che di artificioso e di eccessivamente impostato. A parte il fatto che, come ha notato Aldo Grasso sul Corriere, erano tutti esageratamente belli, mancavano di quella spontaneità e di quella semplicità che dovrebbero essere segni distintivi di un buon giovane cristiano. A volte poi caricavano i toni in modo francamente grottesco.
L’attore che ha aperto la serata sembrava spiritato e aveva uno sguardo corrucciato in totale dissonanza con la serenità del volto del papa.

In una parola, nonostante la presenza di giovani conduttori, direi che lo spettacolo ha viaggiato lungo linee espressive che avevano un che di scontato e di vecchio, mentre il papa ottantenne, con la semplicità dei grandi, ha saputo essere nuovo.

© Copyright Europa, 4 settembre 2007

Che dire? Un grazie sincero ed affettuoso ad Aldo Maria Valli per questo commento non scontato, molto appassionato e tenero!
Un grazie anche a Mariateresa
:-))
Raffaella

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche qui troverete un bell'articolo che interpreta l'evento di Loreto alla luce del programma pastorale del Papa.

http://www.loccidentale.it/node/6000

La Fondazione Magna Carta ha sempre difeso, in piena sintonia con il Senatore Pera, grande rispetto ed ammirazione per questo Apostolo della Parola.

euge ha detto...

Un grazie anche da parte mia ad Aldo Maria Valli....... però una domanda me la pongo ugualmente....... Ma perchè nessuno se ne accorto prima??????? Eppure era evidente che Benedetto fosse dolce, efficace, incisivo, attento, sereno e soprattutto simpatico !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

Grazie della segnalazione, Lorenzo! Provvedo subito ehehehehe
Cara Euge, la tua e' una domanda da superenalotto :-)

Anonimo ha detto...

Meglio tardi che mai...
mi chiedevo anch'io perche' proprio adesso si accorgono che il Papa sa' comunicare ai giovani con semplicita' ed incisivita', eppure ha parlato a braccio anche ai bambini della prima comunione con i giovani di Roma in P.za S.Pietro, ha fatto un bellissimo discorso ai giovani in Polonia
ma dov'erano i giornalisti?

brustef1 ha detto...

Aggiungo quello che ha scritto Aldo Grasso a conclusione del suo commento sul Corriere della Sera: "il più giovane e disinvolto, il meno scontato e "studiato" sembrava proprio lui, il Papa". Merito della sua straordinaria umanità, certamente, ma del Regista che lo guida, ne vogliamo parlare?...

Anonimo ha detto...

Un Regista molto attento e amorevole :-)