2 febbraio 2008
Altro che scienza, questa è solo propaganda (Feyles sui figli concepiti senza padre)
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Il punto di GIUSEPPE FEYLES
Altro che scienza, questa è solo propaganda
Sembra che in un futuro prossimo si potrà concepire un figlio senza bisogno del partner di sesso diverso, utilizzando cellule del midollo di un solo genitore. Una sorta di generazione fai da te. La notizia ha destato curiosità. Quanto all'effettiva utilità e praticabilità della presunta scoperta c'è da dubitare fortemente.
In questi anni schiere di scienziati in cerca di notorietà ci hanno fatto credere le cose più improbabili, poi rivelatesi infondate o inutili. Basti pensare a chi ha spacciato la ricerca sulle staminali embrionali come l'unica proficua, giustificando come necessario il sacrificio di molti embrioni. Sappiamo invece che veri benefici si ottengono dalle staminali adulte, senza bisogno di distruggere inutilmente nessuna vita umana.
La notizia di questa nuova frontiera della genetica è uscita contemporaneamente all'annuncio di un importante documento del Santo Padre sui temi della bioetica.
Il Papa, con una lettera indirizzata alla congregazione per la dottrina della fede, dimostra di cogliere appieno la dimensione mediatica di questi annunci, che rischiano di alimentare false speranze e contribuiscono ad aumentare la confusione delle coscienze. Il Papa propone due precisi criteri morali. Il primo è rispetto della dignità dell'essere umano dal suo concepimento fino alla morte.
Ciò dovrebbe essere condiviso da chiunque confidi nella guida della ragione, al di là delle fedi religiose e delle posizioni politiche, perché, calpestato questo elementare principio, si apre la strada a qualunque delitto. Eppure, come dimostra la polemica sulla moratoria sull'aborto, molti, irrazionalmente, lo negano. Il secondo criterio morale che il Papa propone è che bisogna rispettare "l'originalità della trasmissione della vita umana attraverso gli atti propri dei coniugi".
Leggeremo nel documento esteso del pontefice lo sviluppo di questo concetto.
Appare chiaro però che il Santo Padre ammonisca a non ribaltare quanto Dio (o se si preferisce la natura) ha stabilito, non solo riguardo i fini ultimi dell'esistenza, ma anche riguardo i modi in cui raggiungerli. Se la vita naturalmente viene generata dall'atto d'amore di due esseri umani di sesso diverso, ciò non può essere né casuale né indifferente.
La saggezza popolare ricorda che per capire come sarà una cosa bisogna andare a vedere come nasce. Chi ha avuto un figlio sa che tutto ciò che ha portato al concepimento, sul piano degli affetti, dei pensieri ed anche sul piano fisico è essenziale e irrinunciabile. Valutassimo davvero il miracolo che la vita è ed il miracolo che essa resista nonostante la nostra quotidiana azione distruttrice, torneremmo ad un suo rispetto totale e devozionale, del modo in cui naturalmente nasce e naturalmente muore. Anche se questo in taluni casi può portare al sacrificio dell'interesse economico o del legittimo desiderio personale di essere genitore.
© Copyright Il Tempo, 2 febbraio 2008 consultabile online anche qui
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1 commento:
Ravasi non ha scritto niente in occasione della festa della Candelora? Mi piacerebbe saperne di più soprattutto per riprendere il bel discorso del Card. Ratzinger sulla temetica dell'incontro. Nell'antica liturgia la processione era guidata dal sacerdote con il piviale nero o viola (e siamo nelle tenebre), poi il sacerdote, raggiunto l'altare, indossava la pianeta bianca che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre. Mi piace molto questa simbologia, per me è un peccato averla persa.
Ci sono tante cose che non ho ben chiare: i significati delle anticche feste ebraiche della purificazione di Maria e della presentazione al tempio di Gesù, poi le feste romane in quell'occasione e la ripresa delle feste pagane trasformate in riti cristiani. Se qualcuno riuscisse a trovare informazioni su questa bella festa di oggi mi farebbe un grosso piacere. Abbiamo dei sacerdoti che ci leggono, giusto? Grazie a tutti! E buona festa della Presentazione o Candelora! Marco
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