15 febbraio 2008
Bonino: «Le ragazze assenti dalle piazze. Per loro scontate le nostre conquiste». Siamo sicuri che non ci siano altre spiegazioni?
Vedi anche:
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L'intervista Emma Bonino: colpa anche dei genitori che non parlano con i figli
«Le ragazze assenti dalle piazze Per loro scontate le nostre conquiste»
Virginia Piccolillo
ROMA — «Ma certo che le ragazze in piazza non vengono. Loro danno per scontata la sessualità, la pillola, la scelta sulla propria maternità. Non sanno che ora sono a rischio ».
Emma Bonino, leader radicale, ministro del Commercio Internazionale del governo Prodi, da ragazza era già in prima linea nella battaglia per i diritti delle donne. Nel '75, dopo aver fondato il C.I.S.A. (Centro per l'informazione sulla sterilizzazione e l'aborto) si autodenunciò per procurato aborto.
Ma non si stupisce che ieri a difendere la legge 194 in piazza ci fossero più adulte che giovani.
Perché?
«Le donne che hanno più o meno la mia età hanno una grande reattività su questi temi, magari perché ricordano gli aborti clandestini, o hanno potuto usare la 194. Ma certo è che la generazione più giovane non sa cosa sta accadendo. Lo vedo con mia nipote Marta».
Cosa le dice?
«Mi ascolta sgomenta. Lei è di una generazione che ha conosciuto la libera scelta su quando e come essere madre, quando e con chi vivere. Non ha segnali della messa in discussione di questa libertà».
E lei gliene parla?
«Sì, ma mi guarda come un marziano quando le parlo della deriva bigotto-ipocrita che dal 2001 ha preso la nostra politica: quella tragica campagna elettorale che poi ha portato alla legge 40 contro la fecondazione assistita e al referendum. E poi, diciamolo, è anche colpa dei genitori se i ragazzi non vanno in piazza».
Dei genitori?
«Sì, che non parlano più ai loro figli di politica, di diritti, di maternità. Sono temi che nelle famiglie non si affrontano più».
Ma i genitori sono gli ex ragazzi del '68.
«Appunto. Molti si sono accomodati da altre parti, molti hanno proprio rimosso. Poi, certo, non è che la spoliticizzazione dipende solo dai genitori ».
Anche dalla politica?
«Anche. Il nostro è uno dei pochi partiti dove ci sono molti ragazzi. Particolari, come è nel nostro stile: magari hanno un parente disabile o sono giovani ricercatori. Dipende anche da come li si coinvolge».
Ovvero?
«Spesso la politica si rivolge ai giovani solo per dir loro: "non andare in discoteca, non bere, non guidare". E loro naturalmente non ascoltano. Ma anche la scuola aiuta la spoliticizzazione dei ragazzi. Per non parlare della Rai».
La Rai?
«Quando Ruini ha convocato i cattolici all'Angelus in solidarietà con Ratzinger (per approfittare dell'effetto aggiuntivo) era in diretta sul Tg1. Le manifestazioni di ieri hanno potuto contare solo sul passaparola e i soliti canali. Mi sembra già un miracolo che ci siano state molte manifestazioni in tutta Italia».
Cosa fare per invogliare i giovani all'impegno?
«Innanzitutto accoglierli. Perché su questi temi dove possono andare? Certo non nella Cosa bianca o nel Pdl, possono giusto venire da me».
E nel Pd?
«La risposta concreta del Pd sarebbe quella di unirsi alla lista Bonino. Visto che Veltroni non è più solo e ormai è anche male accompagnato».
© Copyright Corriere della sera, 15 febbraio 2008 consultabile anche qui
Cara Bonino, forse dovrebbe evitare di giustificare l'assenza delle giovani alle manifestazioni di ieri dando la colpa ai genitori, alla politica e, ovviamente, alla Chiesa.
Forse occorrerebbe interrogarsi sulla ragione autentica per cui alle ventenni, trentenni e quarantenni non passa per la testa di scendere in piazza.
Io ho una spiegazione che deriva dalla mia esperienza e dal mio modo di essere.
Vale per me, ovviamente...
Personalmente non mi interessa scendere in piazza se le manifestanti trovano buono e giusto offendere Giuliano Ferrara (che ha diritto di presentare una sua lista, esattamente come i radicali), urlare slogan contro il Papa (e' accaduto a Napoli) o issare cartelli con le solite scritte "Io sono mia", "Il corpo e' mio".
E' giusto che manifestino, e' un loro sacrosanto diritto, ma una manifestazione impostata in questo modo, personalmente, non fa per me anche perche' non amo le strumentalizzazioni.
Nessuno vuole abolire la 194, ma e' giusto porre un problema culturale e spiegare che cosa e' l'aborto.
E' giusto, e' concesso, chiedersi se sia lecito sopprimere un feto di 21 o 22 settimane e se sia ammissibile che una donna espella il figlio nel bagno di un ospedale?
Ci si puo' porre la questione o e' vietato in nome della "liberta' del pensiero unico"?
Questi sono i problemi che mi turbano, non la crociata laicista secondo la quale l'aborto e' un diritto e la 194 un dogma assoluto per cui non si puo' nemmeno discutere se e quando rianimare il feto.
Le ventenni, le trentenni e le quarantenni sono meno "ideologizzate e politicizzare". Per questo, forse, possono permettersi di ascoltare una campana e poi l'altra, senza timore e con vivo interesse.
La strumentalizzazione di quanto avvenuto all'ospedale di Napoli e' vergognosa e insensata: il giudice ha agito secondo la legge e nessuno (tantomeno chi ha denunciato il parto in bagno) aveva ed ha intenzione di mettere in discussione la legge 194, ma il problema va posto e noi donne abbiamo il diritto ed il dovere di essere informate.
Per questo leggiamo "Repubblica", "Il Corriere" e "La Stampa", ma anche "Il Foglio" e "Avvenire".
R.
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5 commenti:
Ma all'onorevole Bonino non passa nenache per l'anticamera del cervello che magari una ragazza la pensi diversamente da lei?
D'altronde sono cose che conosco: sono andata a Roma nel 2000 (e me ne vanto)e me ne sono sentita dire di tutti i colori: pecora, lobotomizzata, ipocrita etc etc.
Colonia 2005 dicevano che era l'onda lunga di GPII, ma Benedetto era "antipatico" quindi sarebbe durata poco.
A Loreto hanno ricominciato.
Ma che dischi rotti che sono....
Benvenuta, Alessandra :-))
Grazie per le tue acute riflessioni.
Raffaella
Condivido le tue riflessioni Alessandra, soprattutto, quando dici che la Bonino, non vuole considerare che qualcuno la possa pensare differentemente da lei. Ma cosa pensa che tutti abbiamo uno stesso cervello ed uno stesso modo di pensare? Ringraziando Dio No! Sappiamo riflettere, discernere e soprattutto, abbiamo una personalità ed una dignità aggiungerei. Ma vedi Alessandra a queste persone come la Bonino, che credono di avere in mano il controllo totale sui cervelli e sulle intelligenze altrui, da fastidio enormemente che Benedetto XVI, possa muovere folle di gran lunga più numerose di quelle che muovevano i radicali ai tempi d'oro ( se mai li hanno avuti ) e che i giovani soprattutto, si interessino e seguano questo Papa, che questi " signori" considerano antipatico per cominciare. Sono fiera di essere dalla parte di Benedetto XVI anzi ringrazio Dio sempre ogni giorno per avermi donato una guida del suo spessore; culturale, umano e spirituale.
Benvenuta Alessandra.
Cara Raffaella, la foto che hai inserito aprendo questo argomento mi ha fatto sorridere........ povero York shire! ( il canetto ripreso nella foto ) anche questo ha dovuto subire....... chiuso in una sacca e condotto in quel marasma..........
NON C'è RISPETTO PER GLI ESSERE UMANI FIGURIAMOCI PER I CANI!!!!!!
Vorrei aggiungere un'altra piccola cosa......... sempre sulla foto precedentemente citata, si vede un piccolo manifesto in cui Ferrara viene equiparato ad un talebano....... beh signore andiamoci piano con questi paragoni....... Forse una esperienza pratica vicino a qualche Talebano vero, vi aiuterebbe a capire quanto insensato sia questo paragone.
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