7 febbraio 2008

PREGHIERA EBREI, CARD. KASPER: IMPOSSIBILE NASCONDERE DIFFERENZE SU GESU'


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CARD. KASPER: CON GLI EBREI SERVE RISPETTO RECIPROCO
"Non abbiamo l'intenzione di fare missione con gli ebrei"

Città del Vaticano, 7 feb. (Apcom) - Serve un dialogo reciproco tra Chiesa cattolica ed ebrei: lo puntualizza il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, dopo le critiche di parte ebraica alla preghiera per gli ebrei contenuta nel messale antico - liberalizzato da Benedetto XVI - e modificata di recente con l'intenzione di venire incontro alla sensibilità ebraica.

Non abbiamo "l'intenzione di fare missione" con gli ebrei, precisa Kasper.

"Un dialogo presuppone sempre che si rispetti la posizione e l'identità dell'altro", afferma il porporato tedesco a 'Radio vaticana'. "Noi rispettiamo l'identità degli Ebrei; loro devono rispettare la nostra, che noi non possiamo nascondere. Il dialogo è proprio su questa differenza: su ciò che abbiamo in comune e sulle differenze. E io non vedo questo come un ostacolo, quanto piuttosto come una sfida per un vero dialogo teologico".

"La storia con gli Ebrei - prosegue Kasper - è complessa e difficile e perciò ci sono sempre sensibilità particolari. La preghiera che esisteva nel rito straordinario era un po' offensiva, perché parlava della cecità; il Santo Padre ha voluto togliere questo punto, ma ha voluto anche sottolineare la differenza specifica che esiste tra noi e l'ebraismo. Abbiamo molto in comune: Abramo, i Padri, i Patriarchi, Mosé, e anche Gesù era un ebreo, anche sua Madre, Maria, era una donna ebrea. Abbiamo molto in comune, ma c'è una differenza specifica: che Gesù è il Cristo, vuol dire il Messia, il Figlio di Dio e questa è una differenza e questa differenza non si può nascondere. E il Santo Padre ha voluto dire sì, Gesù Cristo è il Salvatore di tutti gli uomini, anche degli Ebrei. Questo dice nella sua preghiera. E il Patto, l'Alleanza con il Popolo d'Israele è tuttora valida, perché Gesù Cristo l'ha convalidata attraverso la sua morte.Ma se questa preghiera, ora, parla della conversione degli ebrei, questo non vuol dire - puntualizza il cardinale - che noi abbiamo l'intenzione di 'fare missione': infatti, il Papa cita la Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, al capitolo 11, dove Paolo dice che 'noi speriamo che, quando la plenitudine dei gentili è entrata nella Chiesa, anche l'intero Israele si convertirà', e questa è una speranza escatologica.

Non significa che noi adesso faremo missione: noi dobbiamo dare testimonianza della nostra fede, questo è chiaro. Ma io direi questo: in passato, spesso il linguaggio era di disprezzo, come ha detto Schuel Isaak, un ebreo famoso; adesso esiste un rispetto nella differenza. Dobbiamo rispettare a vicenda la differenza che esiste. Ma ora c'è rispetto, non più disprezzo".

Per ora le dichiazioni del cardinale Kasper (che ringraziamo di cuore) sono disponibili nella sezione tedesca della Radio Vaticana.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stamattina avevo tra le mani Repubblica e quando arrivo alla pagina che parla della decsione del Papa di cambiare la formula per il messale tridentino c'è l'amico Politi, che era da tempo che non leggevo, che titola "L'ira degli ebrei contro il Vaticano". La lettura dell'articolo mi ha colpito molto per i toni accesi e coloriti di politi. Mi sono un po' spaventato, devo dirlo. Poi mi sono detto: quando avrò tempo vado sul Papa Ratzinger Blog e analizziamo bene la cosa. E infatti... innanzitutto ci sono dei distinguo tra ebrei che politi si è guardato bene dal riportare. Non sono state riportate le spiegazioni chiarissime del card. Kasper, ma addirittura Politi ha collegato la vicenda alle parole del papa all'udienza generale su Pio IX. Ora, io non conosco bene la storia di quel papa, ma, se ha effettivamente compiuto degli errori, sarà anche stato un uomo di fede se Benedetto XVI lo cita davanti a fedeli del paese natale di Pio IX. Poi Politi non manca di sottolineare che la politica del papa conservatore in campo intereligioso non paga. Secondo Politi bisogna svendere la propria fede evidentemente...

Nessun giornale per ora ha riportato la messa di ieri del Papa che a mio avviso è stata molto suggestiva.

Meno male che ci sei tu, Raffaella, così posso leggere effettivamente come vanno le cose! Questo però è un brutto segno, significa che i media non tengono a informare, ma a creare o rielaborare l'informazione. (vedi messaggio papa comunicazioni sociali 2008)

Ciao ciao, buona giornata! Marco

Anonimo ha detto...

Ciao Marco, ho letto anche io l'articolo di Politi ma, visti i toni accesi, al limite dell'offesa personale, usati dal vaticanista, ho deciso di non inserirlo nel blog.
Inoltre su Repubblica non c'e' nessun contraltare, ma solo l'opinione del tutto personale di Politi.
Accattoli, invece, intervista anche il cardinale Kasper ed il Corriere dimostra correttezza.
Se Malpelo o altri faranno cenno a Politi riportero' l'articolo altrimenti mi asterro' :-)
Come ha detto stamattina Benedetto ai parroci romani, facciamo un po' di digiuno anche dai mass media in questa Quaresima :-)
R.